- Titolo originale italiano: Lascialo entrare
- Autore: William Friend
- Editore: Newton Compton Editori
- Pagine: circa 288
- Genere: Horror / Dark Fantasy / Thriller psicologico

Trama (senza spoiler pesanti)
Nove mesi dopo la morte della madre, Pippa — pittrice affermata — le gemelle Sylvie e Cassia iniziano ad avere incubi terribili: dicono che ogni notte c’è qualcuno nella loro camera da letto. Il padre, Alfie, inizialmente liquida tutto come semplice sogni o reazioni al trauma per la perdita materna.
Poi le cose peggiorano: le bambine parlano di un “amico” misterioso, Black Mamba, che può assumere qualunque forma, con cui apparecchiano un posto a tavola, a cui confidano segreti, sostenendo che “lui” le porterà via. Alfie, preoccupato, chiede aiuto a Julia, sorella di Pippa e psicoterapeuta infantile. Julia entra gradualmente in contatto con il mistero, che però non vuole andarsene. Le domande aumentano: cosa è reale? Cosa è immaginazione? Quali sono le paure più nascoste del padre e della zia? E quanto l’assenza della madre pesa ancora nella vita della famiglia?
Personaggi principali
Nome Ruolo Tensioni / misteri personali
Alfie Padre delle gemelle, vedovo Devono emergere i suoi dubbi: inizialmente scettico, sente il bisogno di proteggere le figlie, ma è anche vulnerabile al senso di colpa per non aver “visto” prima certi segnali.
Sylvie & Cassia Le gemelle Sono il fulcro della tensione: innocenza che si mischia al mistero, confusione tra amicizia immaginaria e possibile soprannaturale. Influenzano in modo inquietante il mondo adulto attorno a loro.
Julia Sorella della madre e psicoterapeuta infantile Porta un doppio ruolo: professionista che dovrebbe razionalizzare ciò che accade, ma anche persona che porta il lutto, sensi di colpa, legami personali che la rendono meno oggettiva.
Black Mamba “Amico invisibile” / entità misteriosa Inquietante presenza che può essere metafora o creatura concreta; fluttuante tra realtà e immaginazione, diventa catalizzatore delle paure familiari.
Temi principali
- Perdita, lutto e trauma familiare
La morte della madre è l’evento scatenante: cambia le dinamiche familiari, lascia vuoti che forse nessuno vuole o sa riempire. Il trauma si manifesta nei sogni, nei fantasmi interiori che le bambine evocano, ma anche nell’insicurezza degli adulti. - Realtà vs immaginazione
Il romanzo gioca continuamente con il confine tra ciò che potrebbe essere reale e ciò che può essere figlio della mente, della paura, del desiderio di avere qualcosa che certe volte non c’è più. Black Mamba è l’emblema di questo confine oscuro. - Infanzia inquieta
Le gemelle rappresentano sia purezza / innocenza sia elemento perturbante: “amici immaginari” che diventano troppo reali, routine notturne, segreti. C’è qualcosa di disturbante nel modo in cui percepiscono il mondo adulto. - Colpa, responsabilità e silenzi
Alfie, Julia, altri adulti della storia: ognuno ha qualcosa da giustificare o da non aver detto. I silenzi e le omissioni diventano spazi dove l’orrore può insinuarsi. La paura che si “perda” qualcosa non espresso. - L’oscuro nascosto nella quotidianità
Non si tratta di mostri visibili, ma di presenze che crescono nell’ombra: nei sogni, nella mente, nel dolore. L’orrore non scoppia con violenza esplicita (o almeno non subito): è la sospensione, lo sguardo che non vuole vedere, il lieve disagio che diventa preoccupazione.
Stile, struttura narrativa e atmosfera
Punti di vista alternati: la narrazione passa da Alfie a Julia (e vede anche alcune prospettive delle bambine attraverso le situazioni che vivono) per creare una tensione crescente e incertezza.
Descrizioni dell’ambiente domestico e notturno: la casa, le stanze, il silenzio, i sogni, gli incubi — molto lavoro sull’atmosfera. Il quotidiano diventa terreno di insofferenza e paura.
Ritmo crescente: all’inizio si pianta la suggestione, poi il mistero si complica, con situazioni che sembrano sospese tra reale e irreale, fino al finale che lascia dubbi.
Punti di forza e limiti
Atmosfera molto efficace: inquietante, cupa, capace di mettere a disagio e al contempo incuriosire. Alcune situazioni restano nebulose: non sempre chiaro se gli eventi sono soprannaturali o mentali, e questo può essere frustrante per lettori che preferiscono spiegazioni più concrete.
Uso del trauma familiare come motore emotivo: non solo paura per la paura, ma qualcosa di più profondo, legato ai legami, alla perdita. Personaggi adulti un po’ meno sviluppati sotto l’aspetto psicologico: a volte rimangono più come reazioni al mistero che come persone con passato e agenzie proprie.
Finale sorprendente che induce riflessione: dubbi lasciati aperti servono a prolungare la tensione dopo la lettura. Ritmo altalenante soprattutto nella parte centrale: momenti molto potenti alternati a altri in cui la storia rallenta.
Significato più profondo: cosa ci lascia
Lascialo entrare ci mostra che l’orrore può annidarsi nel dolore quotidiano, nelle cose non dette, nel vuoto lasciato da chi non c’è più.
Interroga il lettore su quanto possiamo davvero sapere dei nostri cari e di noi stessi, specialmente in presenza di perdita: cosa ci proteggiamo a vicenda dal vedere o dal comprendere?
È una riflessione sulla vulnerabilità, sulla fragilità della mente, sull’importanza di riconoscere i segnali (anche quelli che sembrano follia) prima che diventino troppo potenti.
Il mistero irrisolto non è un difetto: è parte dello scopo del libro. Ti porta a entrare in empatia con la tensione, con l’incertezza, con la paura che qualcosa possa davvero “entrare” quando meno te l’aspetti.
Per chi è questo libro?
Amanti dell’horror psicologico più che del gore: chi preferisce il lato mentale del terrore, il suggestivo, l’inquietante più che la violenza esplicita.
Chi ama storie familiari problematiche, dove il conflitto interiore dei personaggi è centrale.
Lettori che apprezzano ambiguità, fantasticazione, sogni/incubi che si sovrappongono alla realtà.
Ottimo per letture autunnali/invernali, per notti in cui vuoi restare sveglio un po’ più a lungo

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