La Camargue è una terra che parla al cuore, ma soprattutto al palato. In questo lembo selvaggio del sud della Francia, dove il vento profuma di salsedine e il sole accarezza i campi dorati, la cucina è un racconto sensoriale, una sinfonia di sapori che nascono dalla natura e dalla storia.


Qui, tra saline scintillanti, risaie che ondeggiano al ritmo del Mistral e mercati traboccanti di profumi, si scopre una gastronomia autentica, fatta di tradizione, identità e prodotti straordinari.
L’oro bianco della Camargue: il sale
Il viaggio tra i sapori della Camargue comincia dalle sue saline. Nei pressi di Aigues-Mortes, le distese di acqua rosata – colorate da microrganismi naturali – sembrano laghi incantati. È qui che nasce uno dei prodotti simbolo del territorio: la fleur de sel, i cristalli preziosi raccolti a mano, delicati, croccanti, perfetti per esaltare i piatti senza sovrastarli.
In cucina, la fleur de sel viene usata con moderazione, quasi fosse un gioiello: su una fetta di foie gras, su verdure grigliate, persino su cioccolato fondente o caramello salato. Ogni pizzico racconta il mare e il sole della Camargue.
Il riso rosso e la terra fertile
Altro protagonista indiscusso della tavola camarguese è il riso, coltivato qui fin dal Medioevo. La varietà più nota è il riso rosso integrale, croccante, profumato, ricco di fibre. Lo si può gustare in mille modi: come contorno per la carne di toro, in insalate fresche con erbe provenzali, oppure in piatti unici caldi e avvolgenti.
Un’idea semplice ma irresistibile: insalata di riso rosso con peperoni grigliati, olive nere, cubetti di feta e un filo d’olio d’oliva locale. È il sapore del Mediterraneo in una ciotola.
Piatti tipici: tra carne e mare
La Camargue, terra di lagune e mandrie, è una sintesi perfetta tra cucina di mare e di terra. Il piatto forse più iconico è la gardianne de taureau, uno stufato di carne di toro marinata nel vino rosso, con aglio, cipolla, erbe della Provenza e olive nere. Viene servito bollente, spesso accompagnato proprio dal riso rosso della zona.
Per chi ama il pesce, imperdibili sono le anguilles fumées (anguille affumicate) o in salsa, ma anche piatti semplici come il loup de mer (branzino) cotto alla brace con timo e limone.
Un altro classico è la brandade de morue, una crema di baccalà mantecato con latte, aglio e olio d’oliva, da spalmare sul pane caldo come fosse una carezza salata.
Vini locali: aromi della terra
A completare l’esperienza culinaria, non possono mancare i vini della Camargue, spesso ingiustamente poco conosciuti. Dai rosé freschi e fruttati, perfetti con piatti di pesce o antipasti leggeri, ai rossi corposi che si sposano magnificamente con la gardianne de taureau, questa terra sa regalare bottiglie sorprendenti.
Una menzione speciale merita il vin de sable (vino di sabbia), coltivato su terreni sabbiosi vicino al mare: leggero, aromatico, con una nota salmastra che racconta la costa.
Dove assaporare la Camargue
Per chi desidera scoprire questi sapori in loco, ecco qualche suggerimento:
La Chassagnette (Arles): ristorante stellato, propone una cucina biologica che reinventa i sapori locali con eleganza e rispetto.
L’Atelier de Nicolas (Saintes-Maries-de-la-Mer): atmosfera familiare e piatti tipici, dal toro alla griglia al pesce fresco del giorno.
Chez Bob (Le Grau-du-Roi): semplice ma autentico, perfetto per provare la brandade o le ostriche locali.
Per chi invece vuole portare un po’ di Camargue a casa, nei mercati di paese si trovano sali aromatizzati, miscele di erbe provenzali, confetture di lavanda e albicocca, e bottiglie di olio d’oliva profumato.
—
Qual è il piatto tipico che più vi è rimasto nel cuore da un viaggio?

Lascia un commento